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Le ipotesi sulla fondazione di Gavignano sono tre. Quella riferita ad Aulo Gabinius, senatore romano che per primo avrebbe fissato la propria dimora sul colle che, da lui, prese il nome di Gabinianum. Quella attribuita al soldato romano Gabinius, seguace di Mario il Giovane, sconfitto da Silla nella battaglia di Sacriporto dell’82 a.C., e infine quella legata ad un cittadino non meglio identificato dell’antica Gabii, colonia romana fortificata da Silla.

L'ipotesi storicamente più accettabile è la prima. L’origine romana del paese è avvalorata dai reperti archeologici (su tutti un mosaico alessandrino appartenente ad una villa romana), relativi alla zona di Rossilli, e da antichi documenti che provano la presenza di ville patrizie lungo le vie consolari. Da questo nucleo originario si svilupparono altri modesti insediamenti, per lo più ulteriori ville e appositi casolari destinati alla custodia delle stesse.

Il fenomeno del Monachesimo e delle Abbazie (tra cui quella di Rossilli, nel frattempo divenuta tale) favoriscono un’ulteriore aggregazione sul territorio. Viene fondata una chiesa. La quale, in stretta correlazione con la citata Abbazia, e sotto la sua giurisdizione, incrementa ulteriormente lo sviluppo del paese. In questa cornice, tra i secoli V e VIII, sorgono nuovi insediamenti.

A seguito delle scorribande saracene del IX secolo, lo Stato della Chiesa, da cui Gavignano dipende, si organizza per difendersi. Tutti i beneficiari dei suoi possedimenti, ordinati ormai in grandi latifondi, cominciano ad erigere delle roccaforti. Nascono così i primi castelli e le prime Abbazie fortificate, fenomeno che, nel Lazio Meridionale del secolo X, diventa fittissimo.


Gavignano assume, in tal modo, le sembianze del castrum. Tale parola – di origine latina e dalla duplice accezione di accampamento e castello – indica la conformazione urbanistica che assumono i paesi nel medioevo. Il borgo che sorge sul colle si presta perfettamente a questa metamorfosi.
Sono due gli elementi essenziali del castrum: la cinta muraria e il mastio. La prima è adibita alla difesa esterna, il secondo è destinato ai soldati di vedetta e, nei primi tempi, a dimora del Signore. Le mura sono edificate su una pianta trapezoidale costituita dalle stesse abitazioni e chiusa da due porte dalle caratteristiche differenti: quella napoletana (o anagnina), isolata; e quella romana, incorporata nelle costruzioni. Il mastio è costituito da una costruzione in muratura a forma di torre, su un impianto quadrangolare posto nel punto più elevato all’interno delle mura, con accesso dalla parte esposta a nord.

Nei secoli successivi, attorno al mastio, viene edificato il Palazzo Baronale. Caratteristica che assurge a terza peculiarità del castrum medioevale. 


 

 

 

 

  

 

 


 

Sunto liberamente tratto dai testi:
"Le vicende di Gavignano dalle origini al secolo XX" e "Gavignano il suo territorio i suoi personaggi" di Ferdinando Micocci

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