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Il 10 Luglio 1161 è una data fondamentale per Gavignano, in questa data viene redatto il primo documento ufficiale in cui si menziona il paese. Si tratta della bolla pontificia di Alessandro III con la quale si conferma che il castrum, con tutti i suoi beni, è di pertinenza dell’Abbazia dei SS. Vincenzo ed Anastasio ad Aqua Salvias (Tre Fontane). Anche Gavignano entra nella fase feudale.  

 

In questo periodo un nome, o meglio una famiglia, importante compare nel suo destino: Conti.

 

Si ritiene che la loro stirpe sia di origine Germanica. Hanno assunto il patronimico “Conti” trasformandolo dal titolo governativo di Conte che assumevano sui territori sottoposti alla loro giurisdizione. Questa famiglia ha sempre ottenuto dai Papi, sin dalla formazione dello Stato della Chiesa, importanti incarichi politici, soprattutto nelle Province di Campagna. Uno dei suoi membri, nato a Gavignano nel 1160, diventerà Pontefice con il nome di Innocenzo III.

 

Il feudo di Gavignano sarà assoggettato ai Conti di Segni, ai Conti Tuscolani e ai Conti di Valmontone.
Nei secoli successivi Gavignano subisce ripetuti saccheggi e devastazioni. Quella di Mattia d’Anagni nel 1266 nell’ambito della guerra tra i baroni delle terre di Campagna, alcuni fedeli al papato, altri all’impero. Quella di Nicola Conti e suo figlio Giovanni nel 1313 che devastano l’intero territorio danneggiando il borgo e il castello. E la più terribile, quella del 1495. La cornice è lo scontro tra Carlo VIII e lo Stato Pontificio, amplificato dalle contrapposizioni delle grandi famiglie romane. I Conti di Gavignano si schierano con il Papa. Le truppe d’oltralpe mettono a ferro e fuoco le nostre contrade. Distruggono totalmente il nostro borgo e quelli di Montelanico e Gorga. Il castello di Gavignano sarà ricostruito dal cardinale Francesco Conti, sotto il pontificato di Leone X (1513-1525). Un'altra pesante devastazione avviene nel 1557, quando i Colonna, alleati degli spagnoli nella lotta contro il Papa, assalgono i castelli dei Conti. Quello di Gavignano è il primo a capitolare. Il paese è vittima di un pesante saccheggio. L’esercito pontificio subisce una gravissima disfatta ed il nostro paese viene totalmente distrutto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Sunto liberamente tratto dai testi: "Le vicende di Gavignano dalle origini al secolo XX" e "Gavignano il suo territorio i suoi personaggi" di Ferdinando Micocci.

 

 

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