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Nel 1597 l’intero feudo passa dalla famiglia Conti a quella degli Aldobrandini. Il primo titolare gavignanese di questa nuova era è il Cardinale Pietro. Questi, Nel 1608 emana i Bandi generali, documenti con i quali concede alla Comunità il potere di autogestione amministrativa. Per la prima volta, pur nella soggezione del Signore, l’interesse collettivo è affidato ai rappresentanti della comunità.

Nel 1615 la titolarità del feudo passa ad Olimpia Aldobrandini, nipote di Pietro. Nel 1637 gli subentra la nipote Olimpia II, nel 1666 diventa signore di Gavignano Giovanni Battista Pamphili, figlio di seconde nozze di Olimpia II.

Il 1700 si caratterizza come un secolo molto florido. Moltissimi “lavori pubblici” modernizzano il nostro borgo. Tra i tanti spicca la realizzazione della nuova Chiesa dotata di organo e pulpito, con l’installazione nella torre campanaria del nuovo orologio. Alla fine del secolo scoppia la Rivoluzione Francese e gli echi di quegli eventi solenni giungono fino al nostro borgo. Tanto che, addirittura, anche a Gavignano si costituisce una fazione giacobina, organizzata attorno al medico condotto locale.

Ma in questo periodo un altro avvenimento segna molto più direttamente il nostro paese: il miracolo del 9 Luglio 1796.
Tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX, due importanti avvenimenti storici si ripercuotono sulle nostre contrade: la repubblica romana del 1798 e l’annessione alla Francia del 1809. Le conseguenze amministrative sono inevitabili. Durante la repubblica romana il territorio, sull’esempio francese, è diviso in otto Dipartimenti; le nostre zone vengono incluse in quello del Circeo, con capoluogo Anagni.

Dopo l’annessione alla Francia, il Dipartimento del Lazio è diviso in Sottoprefetture; Gavignano è inserito in quella di Velletri. Il Lazio diventa parte integrante dell’Impero francese di conseguenza, sottostando alla sua legge, beneficia di tutte le disposizioni che hanno contribuito alla limitazione dei privilegi feudali. Ma c’è l’altra faccia della medaglia. Ossia le esose tassazioni e i pesanti oneri per il mantenimento delle truppe. In questo periodo viene rafforzato e migliorato l’ospedale, sottratto alla Confraternita che lo gestiva.

 

 


Sunto liberamente tratto dai testi: "Le vicende di Gavignano dalle origini al secolo XX" e "Gavignano il suo territorio i suoi personaggi" di Ferdinando Micocci.

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